Cerchiamo di chiarire qualche dubbio su un tema molto discusso e frequente in ambito psicologico e scolastico.
Cosa succede se vengo chiamato dalla scuola per mio/a figlio/a con la richiesta da parte degli insegnanti di una valutazione per sospetto DSA?
Innanzi tutto spieghiamo cosa sono i DSA, Disturbi Specifici dell'Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia):
Il bambino può avere difficoltà nell'apprendimento di una specificità, ovvero lettura, scrittura o calcolo; più che difficoltà, si tratta di funzionare in maniera diversa (meno frequente) rispetto alla maggioranza delle persone che apprendono le stesse cose durante i primi anni di scuola primaria;
Non è presente nessun deficit cognitivo, cioè il vostro bambino ha un'intelligenza nella norma. Sono disturbi neurobiologici, spesso presenti in altri membri della famiglia, non sono quindi conseguenza dell'ambiente ma della genetica;
Si possono diagnosticare dalla fine della seconda elementare, lettura e scrittura, e dalla fine della terza per quello del calcolo.
Gli insegnanti invitano i genitori ad un incontro per richiedere una valutazione dopo un sospetto, condiviso tra il corpo docente. Non bisogna allarmarsi e mettersi sulla difensiva, ma arrivare già con una posizione di ascolto, sapendo che la cosa migliore per vostro figlio verrà fatta e condivisa insieme a voi.
Il passo successivo è quello di chiedere una ricetta al pediatra per sospetto DSA e prendere appuntamento per una visita alla Neuropsichiatria Infantile del territorio.
Qui purtroppo iniziano i guai! Perché, come ben sappiamo per altri reparti, molti ospedali sono oberati di appuntamenti e hanno poco personale; ciò comporta una lunghissima lista di attesa.
Cosa si fa allora? E' possibile andare da un professionista privato? E in caso, da chi?
In alcune regioni, tra cui Lazio e Lombardia, è passata una legge che permette la costituzione di un centro accreditato, con la presenza di Neuropsichiatra Infantile, Logopedista e Psicologa, con specializzazioni e criteri specifici, nel quale svolgere la valutazione in tempi brevi ma con oneri a carico dell'assistito.
Purtroppo ciò non è ancora avvenuto in Abruzzo (anche se l'Ordine Regionale ci sta lavorando da due anni) e questo costringe le famiglie ad aspettare circa un anno per sapere se e come aiutare il proprio figlio.
Spesso i genitori e/o la scuola hanno bisogno di conoscere prima la situazione, per poter attivare una serie di aiuti, ad esempio un doposcuola specialistico, un aiuto extrascolastico, o semplicemente per escludere alcune problematiche e focalizzarsi su altro, ad esempio aspetti emotivi o comportamentali.
In caso caso subentrano i professionisti privati, psicologici che per legge possono fare diagnosi (Legge 56/89 Ordinamento della professione di psicologo (1) Articolo 1. Definizione della professione di psicologo
1. La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.) e mantengono "un livello adeguato di preparazione e aggiornamento professionale, con particolare riguardo ai settori nei quali operano" (Art. 5 CD).
Professionisti, quindi, che hanno effettuato corsi sui DSA, sulla diagnosi, o che hanno avuto esperienze pratiche in questo ambito.
Lo psicologo deve esplicitare ai genitori che la sua relazione non verrà presa in considerazione dalla scuola e che sarà necessario effettuare di nuovo la valutazione presso la Asl di competenza, ma soprattutto deve informarsi su quando è stato preso appuntamento nel pubblico, per evitare di somministrare gli stessi test in tempi troppo ravvicinati. Dopo questa obbligatoria spiegazione, può procedere agli incontri conoscitivi e diagnostici.
Qualora emergessero altre difficoltà che richiedano l'intervento di diversi professionisti (es. logopedista, neuropsicomotricista, neuropsichiatra), lo psicologo invierà il paziente per una consulenza privata o inviterà i genitori ad aspettare la visita pubblica, spiegando il più possibile le varie opzioni e accogliendo e tranquillizzando i genitori e il bambino.
A volte è preferibile aspettare e non svolgere, nel frattempo, nessuna valutazione, ad esempio perché il bambino potrebbe non presentare grandi difficoltà o perché la visita è relativamente vicina o perché ci troviamo alla fine dell'anno scolastico.
In conclusione, è opportuno rivolgersi a professionisti privati preparati in materia, che potranno aiutare i genitori a capire cosa fare, indirizzandoli verso il percorso più giusto in attesa della Asl.
Qualora si decidesse di procedere alla valutazione, si consegnerà successivamente la relazione alla scuola, la quale ne prenderà solamente visione. Al termine del processo diagnostico Asl, qualora il bambino dovesse avere un DSA, il corpo docente della classe provvederà a stilare un Piano Didattico Personalizzato, in accordo con i genitori, per aiutare il bambino ad apprendere in modo sereno ed efficace. Si potrà attivare un aiuto extrascolastico, un supporto psicologico per fattori emotivi che influenzano l'apprendimento, un tutoraggio personalizzato: tutto ciò solo ne necessario e se approvato e compreso dai genitori e dal bambino.
Comments