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Parent training o terapia familiare?

Spesso arrivano, all'attenzione dei professionisti privati, genitori che hanno avuto indicazioni dal servizio pubblico di effettuare un parent training.

Le problematiche dietro a questa indicazioni sono varie ma solitamente di origine comportamentale e la terapia dominante nel nostro sistema sanitario, la psicoterapia cognitivo-comportamentale, prevede di lavorare singolarmente con il bambino e separatamente con i genitori, tramite il parent training.

Ma che cos'è un parent training? Un intervento psico-educativo che aiuta i genitori ad agire per favorire gli aspetti emotivi, relazionali ed affettivi della relazione genitore-figlio e in quella familiare. Vengono insegnate e condivise tecniche d'intervento, viene creato uno spazio non giudicante in cui si supportano psicologicamente le figure genitoriali e si lavora sulla consapevolezza e l'accettazione della diagnosi.

A volte però ci sono dinamiche disfunzionali, situazioni molto complesse, che sarebbero meglio affrontate con una terapia familiare o addirittura con una terapia di coppia.

Purtroppo questo raramente viene fatto perché, come già detto, la terapia dominante nel sistema sanitario italiano è un'altra e non c'è spazio per l'integrazione.

Nella terapia familiare, non solo possono essere trattati aspetti psicoeducativi, ma mettendo in gioco tutta la famiglia, si possono valutare meglio le varie relazioni e comprendere da dove nasce il "disturbo" del singolo. A volte scopriamo una depressione di un genitore, una crisi di coppia, un tradimento, una gelosia per il fratellino appena nato, una malattia di un nonno o di una nonna, litigi con le generazioni precedenti e tanto altro ancora. Questo non può essere scoperto e trattato in sedute educative che parlano di strategie, per questo a volta il parent training non è sufficiente. Sarebbe necessario fare una valutazione primaria per comprendere quale percorso far intraprendere alla famiglia e lasciare da parte la standardizzazione degli interventi.

Se questo non viene fatto nel pubblico, il professionista privato deve metterlo in conto e procedere step by step per individuare il trattamento migliore e in caso inviare la famiglia ad un collega più competente.


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