top of page
alesefederica

"Cinelibri" e Psicologia: Harry Potter e il Principe Mezzosangue

In questo sesto capitolo, si torna a parlare di società, di guerra, di paura. Già dalle prime scene vediamo la distruzione e la violenza del ritorno di Voldemort: guardando bene sembrano momenti già visti nei film sulla Seconda Guerra Mondiale. I negozi sono chiusi, la quotidianità non è più la stessa, le persone vivono spaventate: siamo in guerra.

Questo delicato momento storico coincide nel libro con la fine dell'adolescenza, che ha trattato i due capitoli precedenti. La situazione è grave, non c'è più tempo per essere bambini, bisogna allontanarsi dalla base sicura e diventare adulti.

Ognuno lo fa in modo diverso, o è costretto a farlo nel modo che è stato pensato per lui/lei.

Partiamo da Draco. Per la famiglia Malfoy è impossibile pensare ad una reale differenziazione del figlio, con conseguente svincolo, quindi danno per scontato che Draco diventerà un Mangiamorte e obbedirà al Signore Oscuro. Il ragazzo viene scelto per compiere un gesto di elevata importanza e significato, che dovrebbe essere vissuto come un onore...peccato che è un omicidio!

Draco, infatti, viene costretto a trovare un modo per far entrare i Mangiamorte ad Hogwarts e poi a uccidere Silente. Ovviamente l'opinione di Draco, come tutta la sua parte emotiva, viene totalmente omessa, cancellata, non considerata.

Anche Harry viene coinvolte nelle "faccende di famiglia", dal Professor Silente che si fa accompagnare dal ragazzo nella ricerca di alcuni oggetti (horcrux). Spesso i genitori, durante l'adolescenza, avvicinano i figli al loro lavoro, alla loro vita, in modo più adulto, per poi lasciarli andare, lasciarli decidere. Simbolicamente Silente fa questo con Harry, lo coinvolge in qualcosa che, in effetti, riguarda anche lui.

In questo libro scopriamo anche l'infanzia e l'adolescenza di Tom Riddle, che ci aiuta a comprendere quello che è diventato. Tom è un bambino abbandonato, orfano, che si trova in un Istituto; il trauma dell'abbandono viene gestito dal bambino con lo sviluppo di un grave DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo). La mancanza di figure significative e l'istituzionalizzazione hanno fatto in modo che Tom si strutturasse in una personalità narcisistica con tratti antisociali; durante l'adolescenza Tom potrebbe, grazie a Silente e ad Hogwarts, vivere un ambiente più accogliente, sano, sereno, che lo porti a smussare questi aspetti. Ma da quello che vediamo nel film, la situazione era già troppo grave e ciò non è accaduto; il ragazzo, infatti, ha messo in atto diverso dinamiche che gli hanno permesso di continuare per una strada pericolosa. Voldemort sarebbe venuto a conoscenza di una magia oscura che, se fatta bene, avrebbe portato all'immortalità: dividere la sua anima in tante parti, affinché la persona potesse continuare a vivere anche se attaccata o uccisa. Queste parti sono gli Horcrux, oggetti invasi da magia nera che posseggono una parte dell'anima della persona. Per crearli bisogno compiere un gesto orribile: un omicidio. Per Tom non ci sono problemi, perchè quel tipo di personalità non ha empatia, sensi di colpa, non vive le emozioni con sincerità e autenticità. Il ragazzo non ha legami con nessuno, non riesce ad instaurare una relazione sana per paura di confrontarsi con i suoi vuoti.

Simbolicamente, l'autrice ci sta dicendo che ogni volta che una persona commette un gesto inaudito, orrendo, disumano, perde una parte della propria anima. Questo è vero: non possiamo pensare che le nostre azioni non abbiano conseguenze anche su noi stessi e sulla nostra psiche.

Raccontare la storia di Tom ci aiuta anche a fare un'altra riflessione: due persone con lo stesso passato, possono avere vite diverse nel presente e nel futuro. Anche Harry è un orfano, anche Harry avrebbe potuto sviluppare e strutturarsi in quel modo, eppure non è accaduto. Perchè?

Perchè per fortuna non siamo tutti uguali. Le esperienze che viviamo sono assolutamente soggettive; quindi, per quanto sia possibile ipotizzare dei fattori di rischio comuni, questo non ci da una certezza che possano svilupparsi le stesse conseguenze.

Harry ha avuto diversi fattori di protezione che hanno contrastato questi (e altri) fattori di rischio. Analizziamoli insieme:

- Harry non è stato abbandonato: l'abbandono è un trauma che il bambino vive anche se appena nato. Tom, crescendo, ha interiorizzato un'idea di sé stesso che lo identificasse come sbagliato, cattivo, brutto, strano, anormale, altrimenti perchè un padre dovrebbe abbandonarti? Harry, invece, ha sempre saputo che i genitori sono morti per un incidente stradale, e successivamente per un omicidio; ma nello stesso tempo sapeva che i genitori lo amavano, che lo hanno protetto fino all'ultimo.

- Harry non ha vissuto in un Istituto, ma in una casa calda, con del cibo, con una famiglia disfunzionale, ma comunque una famiglia. Gli istituti per orfani, del periodo in cui scrive la Rowling, sono spesso accusati di incuria, abusi e violenza.

- Harry ha frequentato la scuola, è entrato in contatto con l'autorità sana, quella dell'insegnante, con i compagni, imparando la competizione e la collaborazione.

- Harry è riuscito a relazionarsi a delle figure di attaccamento creando un legame forte e duraturo. Tom, quando incontra Silente e frequenta Hogwarts, non riesce più a fidarsi, vede gli altri come pericolo e li usa per i suoi interessi (vedi Lumacorno) utilizzando modalità compiacenti e seduttive.

Queste le principali differenze che potremmo immaginare tra i due protagonisti.


Tornando all'adolescenza che finisce, l'autrice ci mostra un ambiente più universitario, collegiale. Il Club di Lumacorno appare simboleggiare quell'elitè dei "figli di papà"; nascono amori, gelosie, emozioni nuove per tutti; gli sportivi che diventano l'idolo delle ragazze, l'autostima che cresce e si consolida anche in base alle esperienze relazionali. E' un clima molto simpatico e rilassato, ripeto, molto collegiale, che va di pari passo con l'angoscia di alcuni ragazzi, come Draco, che invece di divertirsi e viversi tutto questo, è costretto a commettere un reato pur di farsi amare da quel padre così distaccato ed esigente. "E' il mio momento", dice il ragazzo. La sua vita si decide lì, in quel momento, in quel gesto.

Draco non sa però che la madre ha agito per proteggerlo, stringendo un patto con Piton, affinché uccidesse lui Silente se il ragazzo non ce l'avesse fatta. La protezione materna è un tema che abbiamo già affrontato e che troveremo in seguito.


La Rowling fa emergere di nuovo il tema del grigio, tramite le parole del Prof. Lumacorno: "Non c'è luce senza oscurità...personalmente io lotto sempre per vivere nella luce". Ognuno di noi è bianco e nero, ognuno di noi è rosso, verde, giallo, viola, azzurro; sono le scelte che fanno la differenza. E proprio in questo dialogo emerge l'importanza della scelta, infatti il professore nasconde un ricordo di Tom Riddle, utile per sconfiggerlo, ma a causa della vergogna non riesce a condividerlo con Silente. Sarà proprio Harry a fargli cambiare idea, facendogli affrontare un'emozione così potente e distruttiva, liberandolo definitivamente da questo ricatto emotivo.


Il finale di questo libro è doloroso sempre, anche se sai che non è accaduto realmente. Tocca una parte di noi profonda, comune quasi a tutti. La perdita di una persona cara. Ma non di una persona che non conosciamo perchè troppo piccoli, bambini, ma di una persona che ci ha cresciuto, di qualcuno che ci ha protetto e ci ha insegnato tanto, di un punto di riferimento. Nel libro coincide con l'entrata nell'età adulta perchè è da adulti che possiamo affrontare il lutto in modo consapevole, realistico. Quando diventi adulto le persone più grandi vivono una fase di vita che è più vicina alla morte, è automatico, normale, è la vita.


E' Silente a morire e con la sua morte si intrecciano diverse storie.

In primis quella di Draco che distrutto, afflitto, impotente, non riesce a compiere l'omicidio; è la storia di un ragazzo che fallisce ma che fallendo vive.

E' la storia di Piton che deve rispettare il voto infrangibile e alle parole "Severus...ti prego" uccide un suo amico, il suo protettore, l'unica persona al mondo che lo conosceva.

E' la storia di Harry che si fida per la prima volta di un'altra persona, Piton, e vede il tradimento davanti a sé.

E' la storia delle fine di un'era, della perdita del punto di riferimento, della perdita della sicurezza per tutti.


La guerra è davvero iniziata, casa non è più sicura, ognuno si sente solo al mondo.

Vendetta, dolore, rabbia, tristezza, coraggio si mescolano nel momento in cui bisogna lasciare casa e crescere.

E' il momento in cui non si può stare da soli, è il momento in cui guardando alle tue spalle mentre vai via dici: "Non mi ero mai reso conto della bellezza di questo posto".


4 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Le famiglie e i sistemi psicotici

Vi è mai capitato di sentirvi tirati dentro un cerchio da una forza potentissima? Come quando vi obbligano a fare il trenino durante il...

Tolleranza alla frustrazione

Durante queste vacanze di Pasqua mi sono imbattuta in diversi video di genitori che pesavano le Uova Kinder, o di altre marche, per...

Comments


bottom of page